Dopo la parentesi piovosa dei giorni scorsi, l’autunno è tornato a mostrarci il suo volto più mite con le temperature che si sono riportate proprio in questi giorni su valori superiori alle medie stagionali pur rimanendo abbastanza fresche durante la notte.
Tralasciando il nuovo ed imminente peggioramento piovoso che a breve interesserà la nostra isola, vogliamo soffermarci sul lungo termine in particolare a ridosso del periodo che va dal 30 Novembre.
Da più giorni i modelli hanno inquadrato un’imponente spostamento di masse d’aria gelida sull’Europa, spostamento innescato da continui impulsi d’aria calda provenienti dalla troposfera i quali stanno di fatto destabilizzando la struttura del Vortice Polare (VP).
In queste ore convulse il VP sta tentando di reagire a tali disturbi tentando un ricompattamento, obiettivo che al momento sembra non riuscire a raggiungere, difatti l’Anticiclone delle Azzorre, pur in maniera non del tutto decisa, riuscirà, elevandosi parzialmente verso nord, a consentire l’avvitamento di un ramo del VP (ricolmo di aria artica di estrazione continentale), proiettandolo verso l’est Europa fin sui Balcani spingendolo in prossimità del nostro Paese fra il 28 e il 30 Novembre.
Modello GFS: carta a quota 850 hPa
Secondo le ultime proiezioni isoterme gelide dovrebbero raggiungere l’Ucraina (fino a -16°C a quota 1500 metri) mentre sui Balcani si potrebbe arrivare fino a -10°C sempre a quota 1500 metri.
Per l’Italia la situazione si fa ancora più complessa, i 2 principali modelli di calcolo, GFS ed ECMWF hanno visioni al momento abbastanza differenti: il primo vede l’asse della colata fredda più ad est col coinvolgimento del nord-est e del settore adriatico con isoterme a quota 850 hPa che potrebbero raggiungere i -5°C (specie in Friuli) il sud e la Sicilia si ritroverebbero invece ai margini con isoterme che non dovrebbero scendere sotto i +1/+2°C con temperature che si porterebbero comunque su valori da pieno inverno con neve sui monti a quote alte.
Il modello Europeo invece intravede già da alcune emissioni un maggior coinvolgimento del nostro centro-sud con isoterme a quota 850 hPa che potrebbero raggiungere valori più freddi fino in Sicilia (fino a -2°C) il che si tradurrebbe sulla nostra isola in nevicate sui monti a quote medie.
Modello ECMWF: carta a quota 850 hPa
CAPITOLO PIOGGE: entrambi i modelli al momento concordano nel vedere freddo piuttosto secco sul nord-Italia con assenza di fenomeni significativi, mentre una possibile ciclogenesi sullo Ionio viene ipotizzata soprattutto da ECMWF con risvolti perturbati sul nostro meridione e sulla Sicilia.
COSA POTREBBE FRENARE L’INGRESSO DEL FREDDO SULLA SICILIA: i fattori che potrebbero limare l’avanzata del freddo sulla nostra isola sono principalmente 2. Il primo, qualora l’asse gelido dovesse spostarsi più ad ovest, è rappresentato dai Balcani che potrebbero in qualche modo opporre resistenza, in secondo luogo, un flusso di correnti occidentali in quota (innescate dal tentavo di ricompattamento del VP) potrebbe impedirne l’avanzata proprio sul Mediterraneo.
Tale ipotesi potrebbe essere alla base dell’ingresso di nuove perturbazioni atlantiche proprio nella prima decade di Dicembre e quindi l’avvio di un nuovo periodo piovoso ma non freddo.
NOTA: ribadiamo come sempre che analisi come queste hanno un’affidabilità piuttosto bassa che si aggira sul 20-30%, per questo sono suscettibili di variazioni anche sostanziali. Vi invitiamo quindi a seguire i nostri prossimi editoriali nei quali cercheremo di sciogliere alcune riserve.
Articolo di Stefano Albanese
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