Lo scioglimento dei ghiacciai è un fenomeno monitorato costantemente in tutto il mondo come una delle più rilevanti conseguenze del riscaldamento climatico dell’ultimo secolo. E purtroppo nuove brutte notizie giungono dall’aggiornamento del ‘Nuovo Catasto dei Ghiacciai Italiani’ realizzato dall’Università Statale di Milano e pubblicato a fine Ottobre.
A livello nazionale, il quadro risulta sconfortante, prova ne è il fatto che la superficie areale si è ridotta del 30% negli ultimi 50 anni, passando da 527 kmq a 370 kmq. Come è noto, diversi ghiacciai alpini hanno visto durante questo lasso di tempo ridurre notevolmente la loro superficie e in alcuni casi addirittura se ne è verificata la totale estinzione. Per dare contezza della portata, gli studi hanno rilevato che nell’ultimo quarto di secolo, soltanto i ghiacciai delle Alpi Centrali hanno avuto un rilascio d’acqua pari a 2000 miliardi di litri.
In Italia però non esistono soltanto i ghiacciai alpini: “sopravvive” anche se con molte difficoltà l’unico ghiacciaio appenninico, o secondo la nuova definizione il “glacionevato” del Calderone, sito tra le rocce del Gran Sasso che lo racchiudono in uno stretto vallone cui deve la sua salvezza, oltre ai calcari chiari che riflettono parte dei raggi solari causa dello “scioglimento”, evitando un’ulteriore accelerazione del processo. Il declassamento da ghiacciaio a glacionevato è seguito alla progressiva riduzione dello spessore di ghiaccio presente, ma tuttavia il Calderone rimane ad oggi il ghiacciaio più meridionale d’Europa.
Purtroppo però i dati presentati dall’università milanese non fanno ben sperare: emerge infatti che a seguito della frammentazione che ha diviso il Calderone in due piccoli glacionevati nel 2000 si è osservata una contrazione areale del 33% negli ultimi 50 anni, mentre rispetto all’inizio del XX secolo si è passati da una superficie di 0,07 chilometri quadrati a 0,04 chilometri quadrati attuali.
Gli studiosi impegnati nella ricerca affermano la possibilità che le due placche rimaste (visibili in foto) possano rimanere ancora a lungo ma rimane una sfiducia generale circa la possibilità di una ricostituzione effettiva del ghiacciaio. Allo stato attuale purtroppo il progressivo scioglimento sembra essere il destino di tutti i ghiacciai italiani.
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