La nostra regione a partire da ieri è alle prese con una fase di maltempo che in alcune aree si sta rivelando anche intensa con rovesci insistenti e venti molto forti che soprattutto dalla giornata odierna colpiranno in particolar modo gran parte del settore ionico.
Alcuni siti che si occupano di meteorologia hanno preannunciato, con toni allarmistici, la possibile formazione di un “ciclone” sullo Ionio, ma cosa c’è di vero?
Il problema sta, come spesso accade, nell’utilizzo improprio dei termini in ambito meteorologico.
Un ciclone non è altro che una perturbazione atmosferica dotata di un minimo depressionario, delimitata da isobare chiuse e di valore decrescente verso il centro dove la pressione assume appunto i valori più bassi.
La circolazione dei venti in tale struttura avviene in senso antiorario (nel nostro emisfero) e in senso orario in quello australe.
Fatta questa precisazione possiamo notare come il cosiddetto ciclone o depressione si era già formato sul Tirreno nella giornata di ieri il che rende superfluo parlare di formazione di cicloni sullo Ionio ma sarebbe corretto parlare di “approfondimento” di esso.
Tale uso non corretto della terminologia, a volte fatto in malafede, crea spesso confusione in chi legge, facendo credere nell’immaginario collettivo che il cosiddetto “ciclone” possa essere paragonato ad un uragano o altro.
Ovviamente non è così, infatti nel momento in cui una depressione o ciclone tende ad approfondirsi in maniera sensibile ecco che essa può evolvere in successivi stadi come ad esempio: Tropical like Cyclon (TLC), cicloni extra-tropicali, cicloni tropicali e via dicendo. Questo tuttavia non è di certo il caso oggetto di questo editoriale mancando una serie di requisiti essenziali fra i quali: pressione e temperature in quota.
Come possiamo quindi catalogare la figura depressionaria presente sullo Ionio responsabile di forte maltempo in queste ore sulle aree esposte?
Si tratta della stessa depressione presente ieri sul basso Tirreno, che, giungendo sulle acque dello Ionio si è ulteriormente approfondita raggiungendo valori pressori sul suo minimo intorno 1011 hPa.
Nonostante la pressione non abbia raggiunto livelli molto bassi i venti che ne stanno scaturendo si stanno rivelando particolarmente violenti raggiungendo in alcuni casi punte di 100 km/h.
Quali sono state le cause di tale approfondimento e perchè i venti si stanno rivelando così intensi?
La discesa di un ramo collegato alla corrente a getto in area polare, scivolando lungo il bordo orientale di un promontorio anticiclonico mobile posizionato sul centro-Europa, ha di fatto dato origine ad un marcato inspessimento del “gradiente barico orizzontale” imprimendo di fatto ulteriore vorticità positiva all’intera struttura depressionaria favorendo lo sviluppo di venti molto forti che, disponendosi da Grecale, spazzeranno almeno per le prossime 24 ore in particolar modo il settore ionico con violente mareggiate (onde alte fino a 7-8 metri) e fenomeni molto intensi diretti fra siracusano e catanese.
Concludendo vi invitiamo a diffidare di certe testate di divulgazione meteorologica che, del sensazionalismo ne hanno fatto sempre con più frequenza la propria linea editoriale facendo un uso non corretto del lessico diffondendo di fatto un’informazione non precisa.
Articolo di Stefano Albanese
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