Dopo un’estate molto calda ed estremamente arida, molte testate giornalistiche già da agosto iniziavano a paventare un autunno “alluvionale” spiegando come l’energia accumulata dai mari molto caldi sarebbe stata rilasciata con le prime intrusioni di aria fredda in quota dando origine a fenomeni appunto estremi.
Tralasciando il fatto che la meteorologia è usata da certuni come strumento per fare del sensazionalismo, è evidente che non basta avere dei mari molto caldi come condizione necessaria e sufficiente per una fase alluvionale o fortemente piovosa.
Sono importanti altri fattori al fine di avere una stagione autunnale degna di questo nome, cosa che al momento non sta avvenendo.
E’ sotto gli occhi di tutti infatti come questo autunno si stia rivelando eccezionalmente arido su tutta l’Italia in particolare sulla Sardegna e sul nord-ovest dove la siccità è davvero grave con un deficit idrico pari in alcuni casi al 90% di piogge in meno rispetto alle medie di ottobre.
Insomma cosa sta succedendo? Quali sono le cause che hanno fino ad ad adesso annientato, pluviometricamente parlando, la stagione autunnale?
E’ evidente che abbiamo a che fare con delle pesanti anomalie a livello atmosferico indotte innanzitutto da un trend anomalo dell’ITCZ detto anche “Zona di convergenza intertropicale”.
Quest’area posizionata in prossimità dell’equatore, è una delle zone più piovose della terra caratterizzata da costanti moti convettivi e fenomeni spesso alluvionali.
Nel 2017 l’ITCZ ha assunto una posizione anomala spingendosi quasi sempre, specie nel suo ramo occidentale, fin troppo verso nord portando addirittura piogge eccezionali su aree desertiche come in Algeria.
Conseguenza di ciò è stata la formazione di un pattern climatico caratterizzato da una profonda anomalia barica su tutto l’ovest Europeo e sul Mediterraneo causando lo stazionamento di più promontori collegati alla fascia anticiclonica sub-tropicale condizionando pesantemente l’estate appena trascorsa.
Nonostante l’ITCZ sia rientrato nei ranghi con l’ingresso dell’autunno (addirittura attualmente in fase negativa), esso ha lasciato una “pesante eredità” infatti l’anomalia barica sull’Europa non cenna ad allentarsi “gonfiata” da ampie ondulazioni (Onde di Rossby) in sede canadese bloccando di fatto le grandi perturbazioni atlantiche prime responsabili delle piogge autunnali.
L’assetto atmosferico si è quindi riadattato favorendo di conseguenza scambi meridiani che tuttavia, vista la presenza ingombrante di questo super-anticiclone, hanno puntato soprattutto l’est europeo con ondate di gelo precoci e nevicate che in alcuni casi si sono spinte a quote prossime al piano.
Tornando in Italia solo il centro sud e la Sicilia hanno subito l’influenza marginale di tale assetto sperimentando temperature in molti casi inferiori alle medie stagionali e qualche pioggia non comunque sufficiente a colmare il grave deficit idrico.
Quali vie d’uscita?
Solo il riassorbimento dell’anomalia appena descritta potrà rappresentare una reale uscita dal “tunnel arido” nel quale è piombata l’Italia e con essa mezza Europa.
Qualche segno di cambiamento sembra giungere intorno alla metà della prima decade di Novembre e sopratutto dalla seconda decade, momento in cui sembra spezzarsi il dominio anticiclonico con l’ingresso più franco delle perturbazioni atlantiche.
Si tratta tuttavia al momento di proiezioni che richiederanno ulteriori conferme ricordandoci che un vasto lago gelido inizia a formarsi in area siberiana e sarà li che il nostro sguardo dovrà spostarsi con l’avvicinarsi dell’inverno.
Articolo di: Stefano Albanese
© Meteopalermo.com
Scarica la nostra App, sia per Android che per iOS!
Ecco i links:
Android: https://play.google.com/store/apps/details…
iOS: https://itunes.apple.com/it/app/id1071323149
Porta sempre con te le nostre previsioni per TUTTA LA SICILIA, le nostre stazioni LIVE, gli articoli dal nostro sito e le nostre webcams esclusive!
