L’anno 2015 è passato negli annali meteorologici come il mese più caldo da quando esistono le rilevazioni.
Il 2016 purtroppo non si è aperto nel migliore dei modi presentando subito delle anomalie positive piuttosto accentuate su tutto il vecchio continente.
Tuttavia, soffermandoci negli ultimi giorni di Febbraio, è emersa un’Europa spaccata letteralmente in due, alle prese con scarti termici rispetto alla norma davvero notevoli.
Andando ad ovest, una lingua fredda si è fatta strada dalla Scandinavia raggiungendo addirittura l’Algeria, facendo crollare le temperature su valori di circa 5/6°C sotto le medie stagionali.
Temperature caraterizzate da anomalie negative hanno interessato quindi Spagna, Portogallo, Francia, Regno Unito, Germania settentrionale, Danimarca, Norvegia e Svezia.
Come ben sapete, pur nella sua natura caotica, il clima tende spesso a cercare un suo equilibrio; nel caso attuale, l’intensa irruzione gelida ha innescato un possente richiamo di correnti calde associate ad un campo anticiclonico alimentato da masse d’aria d’estrazione sub-tropicale.
A farne le spese è stato tutto il settore centro-orientale europeo, in primis l’Ucraina, la Crimea e la Russia.
A Odessa, dove le temperature massime in media non superano in questo periodo i +5°C, sono stati raggiunti nella giornata di ieri i +19.2°C sbriciolando il precedente record mensile di caldo (+18.6°C nel Febbraio del 1990).
A Simferopol, Crimea, con +21,7°C si è andati a 2 decimi dal record di caldo mensile.
A Krasnodar, Russia, con +22,1°C, si è andati a 1 decimo dal record di caldo del febbraio 1989.
Sempre in Russia si sono raggiunti +23,6°C a Majkop; pensate che solitamente in queste aree i valori massimi non superano i +5/+6 gradi.
I maggiori disagi sono stati vissuti a Mosca dove la pioggia caduta insieme alla fusione della neve residua, ha causato diffusi allagamenti in tutta la città. in tutta la città.
E l’Italia?
Il nostro Paese, come si evince sempre dalla carta, ha visto anomalie termiche positive comprese fra i 3 e i 7/8 gradi (localmente fino a 10 °C). Le regioni con gli scarti termici maggiori rispetto alle medie stagionali sono state la Calabria e la Puglia (raggiunte da isoterme a quota 1500 metri di +15/+16 °C mente di norma i valori a tale altezza si aggirano sui 0/+1°C) a seguire Abbruzzo, Sicilia, Toscana e Friuli.
Solo la Val D’Aosta ha vissuto temperature pressochè nella norma.
Dalla giornata di oggi i valori termici sono rientrati un po’ in tutta l’Italia su livelli più consoni al periodo grazie all’ingresso di correnti più fredde.
Il clima tuttavia sembra essere ben lungi dal ritrovare un suo assetto più stabile, sono previste infatti nuove altalene termiche di cui abbiamo già accennato nel nostro precedente editoriale: https://www.meteopalermo.com/new/crollo-termico-e-poi-nuova-fiammata-calda-continua-laltalena-termica-in-sicilia-2/
Articolo di: Stefano Albanese
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