Benvenuto inverno! Novembre si è appena concluso: è stato un mese mite o freddo?

Dal 1 Dicembre siamo ufficialmente entrati nella stagione invernale con l’avvento dell’inverno meteorologico.
Cerchiamo di tracciare un bilancio dal punto di vista delle anomalie termiche verificatesi sia in Italia che in Europa nel mese appena trascorso.
La carta che mostriamo ritrae un’Europa orientale e settentrionale alle prese con anomalie negative persistenti specie sulla Russia europea dove sono stati raggiunti valori fino a 7 gradi inferiori alle medie stagionali; una media davvero notevole che non si vedeva da anni.

Anomalie termiche al suolo registrate nel mese di Novembre

Anomalie termiche al suolo registrate nel mese di Novembre

La causa di un periodo così freddo è dovuta alle continue incursioni di un Vortice Polare reso parecchio instabile nel mese di Novembre da reiterate iniezioni in troposfera di aria più calda.
Vista la poca reattività dell’Anticiclone delle Azzorre le masse d’aria fredda hanno quindi avuto una direttrice più orientale andando anche ad interessare in maniera più marginale anche il nord-Europa il quale ha registrato anomalie negative più contenute – ma comunque significative – fino a 3-4 gradi.
Scendendo più a sud possiamo dire che la Francia e la Spagna hanno concluso il mese di Novembre con un sostanziale pareggio con una media delle temperature al suolo generalmente in linea coi valori stagionali grazie all’influenza di correnti più miti oceaniche anche se perturbate.

E l’Italia?

L’Italia (e parte dei paesi balcanici) dal canto suo ha registrato valori in controtendenza rispetto alla gran parte dei Paesi europei con temperature più calde rispetto alla norma in media di 2 gradi.
Il nostro Paese a più riprese è stato interessato da correnti meridionali più miti innescate dall’ingresso di perturbazioni che hanno arrecato forte maltempo sul nord-Italia (e nell’ultima settimana di Novembre anche in Sicilia) e temperature in molti casi primaverili al centro-sud e sulla Sicilia.
E’ interessante notare come alcune aree costiere della Sicilia, Calabria e Campania abbiano registrato picchi anche di 4 gradi di scarto rispetto alla norma grazie alla ricaduta favonica favorita dai venti di Scirocco e Libeccio che hanno fatto registrare punte anche di +24°C.

Solo l’arco alpino ha registrato temperature inferiori alle medie stagionali avendo spesso fatto da schermo all’ingresso di aria più fredda confinandola quasi sempre sulle pianure d’oltralpe.

 

Articolo di Stefano Albanese

© Meteopalermo.com

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