Ecco l’ingresso del freddo sul Mediterraneo: cosa succederà in Sicilia nelle prossime ore

Attraverso gli scatti satellitari cerchiamo di capire di analizzare le caratteristiche dell’ingresso dell’aria fredda sulla nostra penisola e soprattutto sulla nostra regione.
Lo sguardo si dirige subito verso le regioni adriatiche, dove il nucleo freddo nel suo bordo più meridionale ha iniziato il suo affondo già dal mattino. E’ possibile “individuare” l’aria fredda per via della particolare nuvolosità che caratterizza questo tipo di configurazioni: l’aria che inizia ad affluire da Nord-est (dai Balcani, per intenderci) ha un’estrazione particolarmente secca, ciò favorisce in genere condizioni di bel tempo sulle regioni continentali quando il nucleo freddo in quota non è ben strutturato. Tuttavia, nel momento in cui  entra a contatto con le acque dell’Adriatico l’aria fredda perde parzialmente le sue caratteristiche e, per semplificare, “si carica” di umidità alimentando una formazione costante di cumuli che si dirigono verso le coste adriatiche (dall’Emilia alla Puglia); nella configurazione attuale il supporto in quota come da noi ribadito ieri è piuttosto debole, dunque anche se la nuvolosità risulta ampia su questi versanti l’instabilità è blanda con fenomeni nevosi a quote collinari sulle zone più interne.
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Il secondo aspetto evidente è dato dalla quasi totale assenza di nubi sui versanti tirrenici dello Stivale: in questo caso la risposta risiede nella presenza di un’ampia e rilevante barriera orografica – costituita dall’Appennino – tale da inibire fortemente il passaggio delle nubi. In presenza di ondate fredde con questa direttrice bersaglio delle precipitazioni (in altri casi decisamente più intense) rimangono i versanti adriatici, mentre restano più “asciutte” le regioni tirreniche dove il freddo fa il suo ingresso con tempo ampiamente soleggiato.
La questione delle barriere orografiche è uno dei nodi cruciali quando l’aria fredda percorre lo Stivale: non solo gli Appennini, ma in primo luogo la ancora più grande barriera delle Alpi, il Gennargentu in Sardegna e persino i rilievi settentrionali della Sicilia costituiscono un ostacolo all’ingresso deciso dell’aria fredda e questo comporta spesso un ridimensionamento della portata effettiva di un’ondata.

Analizziamo infine le condizioni sulla regione per le prossime ore: si vede in maniera chiara la presenza di nubi più compatte sul palermitano e sul messinese tirrenico proprio a causa delle montagne, tuttavia ci sono molte nubi anche sugli altri settori con fenomeni sparsi che però cesseranno nel corso delle prossime ore.
L’aria fredda di fatto non è ancora entrata: il radiosondaggio delle ore 12 di Trapani Birgi rileva un valore di +4,6°C alla quota di 850 hPa (1500 metri circa), mentre solo dalla sera e in nottata faranno ingresso le isoterme più fredde fino a -1/3°C sui settori tirrenici.
Non appena il nucleo di aria più fredda scivolerà sul basso Tirreno si svilupperà della nuvolosità irregolare alla stregua di quanto avviene sull’Adriatico, anche se in misura minore: confermiamo dunque quanto scritto nel nostro ampio editoriale, con possibili fenomeni deboli o al più moderati in arrivo tra palermitano e messinese (per lo più messinese nebroideo) e in misura minore sui settori centrali, e fioccate in montagna fino alla prima parte di domani quando il nucleo inizierà ad allontanarsi. Tempo migliore altrove, dove il cielo tenderà dalla sera a diventare sereno o poco nuvoloso.
Le temperature scenderanno in maniera più netta da stasera, mentre i venti di Grecale o Tramontana – in momentanea attenuazione – torneranno a soffiare anche tesi o forti a tratti fino alla prima parte di domani – aumentando la sensazione di freddo – prima di una progressiva attenuazione.

Articolo di Andrea Bondì

© Meteopalermo.com

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