Ecco perché il 16 Giugno è stato eccezionale: la nostra analisi

La giornata di ieri Giovedì 16 Giugno 2016 passerà sicuramente alla storia per il numero di incendi appiccati (usiamo il termine appiccati poichè altri termini sminuirebbero la natura puramente dolosa dei focolai) nell’arco di 24 ore, ma anche per la portata di questa breve ma feroce ondata di calore che si è rivelata addirittura più intensa di quanto avessimo preventivato con la temperatura massima assoluta di +43,8°C registrata dall’Osservatorio idrografico di Palermo.

Cosa è successo quindi? Come mai le temperature hanno quasi raggiunto i +44°C superando abbondantemente i +42°C previsti? Cerchiamo di spiegarlo.

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Come descritto nel nostro precedente editoriale, ad innescare il richiamo dell’aria calda dal nord-Africa è stato lo sprofondamento di una vasta saccatura proveniente dal nord-Atlantico, saccatura che avrebbe dovuto raggiungere col suo punto più estremo parte della Spagna.
Tale configurazione ci ha indotti a prevedere un’ondata di calore particolarmente intensa pilotando sulla Sicilia venti molto caldi di estrazione Libico-Algerina con un’isoterma a quota 850 hPa prossima ai +29°C.

Tuttavia il radiosondaggio dell’Aeroporto di Birgi ha registrato alle ore 14 di ieri la sorprendente temperatura di +30.8 °C a quota 1479 metri.
Vi è solo un precedente a tal proposito quando l’isoterma +31.0 venne rilevata il 7 luglio del 1988 stabilendo il record europeo di temperatura più alta mai registrato in europa a quota 850 hPa (1500 metri circa), record quindi ancora imbattuto anche se per 2 decimi.

Le cause quindi di una variazione così significativa rispetto alle temperature in quota previste, sono da ricercarsi nello spostamento dell’asse della Saccatura sopracitata. In poche parole la penetrazione dell’aria fredda si è rivelata più incisiva giungendo, come ci mostra la carta, fino ai mari a sud della Penisola iberica.
Tale evoluzione non ha fatto altro che mutare l’estrazione dell’aria che non si è rivelata più libico-algerina ma per lo più proveniente dai deserti ad ovest della Libia richiamando su di noi il famigerato Ghibli (vento estremamente caldo che soffia in particolare nei deserti libici) giunto sulla Sicilia da sud e da sud-est.

Il Ghibli riesce a giungere in prossimità della Sicilia quando si è in presenza di depressioni particolarmente vicine all’Italia posizionate di poco ad ovest e tendenti a muoversi verso est. Tale configurazione è in grado di risucchiare aria molto calda dal deserto del Sahara, con conseguenti venti caldi e “sabbiosi” che spirano solitamente sul bordo orientale della depressione stessa.

Questa è la sintesi di ciò che è successo nella giornata di ieri anche se tutto ciò non serve a giustificare i gravissimi incendi che, ribadiamo, hanno visto nel forte vento solo la causa della loro rapida propagazione, ricordandovi che ogni singolo rogo ha avuto origine dolosa oltre che criminale.

 

Articolo di Stefano Albanese
© Meteopalermo.com

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