Tutti insieme per Piano Battaglia. Verso i nuovi impianti

Oggi potremmo cominciare a scrivere il capitolo conclusivo dell’annosa vicenda dei nuovi impianti di Piano Battaglia.
Un ammodernamento, quello dell’unica stazione sciistica della Sicilia occidentale, che si attende dal 2009, da quando i vecchi impianti sono diventati obsoleti e dunque inutilizzabili per legge.
Rimandiamo in altre sedi la cronistoria delle numerose vicissitudini che si sono susseguite, dei valzer di carte, delle bugie e delle promesse. Quello che mi preme dire è che in questo momento possiamo regalare nuova linfa all’economia di una zona delicatissima delle Madonie, depressa sia dalla chiusura degli impianti di risalita che da una crisi economica geograficamente più ampia.
Il mancato ripristino immediato degli impianti ha provocato la chiusura di parecchie strutture ricettive ed ha contratto fortemente il numero di presenze durante la stagione invernale.
Considerando il fatto che nel resto dell’anno non siano tantissimi i visitatori che si avventurano in questo angolo di paradiso, è urgente puntare su una destagionalizzazione del turismo, creando attrattiva. La seggiovia, in tal senso, sarà sicuramente un deterrente alla mancanza di turisti che soffoca le piccole imprese locali. Ma non solo: la vera svolta per Piano Battaglia sarà una gestione severa ed intelligente di tutti i servizi, dalla rimozione della neve ai parcheggi, dalla raccolta dei rifiuti alla pulizia del sito.
Questo ridarà dignità ad un luogo abbandonato dalle istituzioni e curato da poche associazioni che, seppur virtuose nei loro intenti, non riescono a far fronte alle necessità richieste.

Tutto questo quadro, condiviso da albergatori, operatori e fruitori abituali e casuali della località, è osteggiato da cosiddetti “ambientalisti-integralisti” che vorrebbero cristallizzare lo stato dei luoghi alla situazione attuale. Persone che, nell’arco dei 5 anni in cui Piano Battaglia è stata praticamente priva di impianti di risalita, non hanno minimamente sfruttato l’occasione per dimostrare che qui è possibile fare turismo senza bisogno di costruire infrastrutture.
Un atteggiamento meschino, quello di bloccare un’opportunità di sviluppo, senza proporre una valida alternativa, ed irresponsabile, considerando che decine di albergatori e imprenditori locali hanno dovuto interrompere le loro attività.

Piano Battaglia può rappresentare un’occasione di riscatto per le Madonie intere, essendone sempre stata il volano economico. L’ammodernamento della stazione turistica (badate bene, non solo sciistica) consentirà di riportare i turisti nel cuore del Parco delle Madonie, creando posti di lavoro per tanti giovani madoniti, oggi costretti a fuggire verso altre destinazioni, lontano dalle nostre meravigliose montagne.

Andrea Di Piazza
www.pianobattaglia.it

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